L'atteso e pubblicizzatissimo film di Checco Zalone Sole a Catinelle conferma le aspettative di chi vuole andare al cinema e passare un'ora e mezza a divertirsi. Un film comico deve fare ridere di gusto il pubblico, solo così si ottengono i risultati al botteghino di Che bella giornata: Checco Zalone è riuscito di nuovo a realizzare una commedia brillante, facendo anche un passo avanti nella lettura della società italiana odierna in crisi economica e politica, piena di diseguaglianze e paradossi.
Senza fare né la recensione del film (già ce ne sono varie in giro su giornali e siti di settore cinematografico) né raccontare la trama né tanto meno svelare il finale - praticamente ho deciso di non scrivere assolutamente niente in questo post (scherzo) - posso dire che Sole a Catinelle è deliziosamente politicamente scorretto e cinico nei confronti dei vari settori della società italiana in modo assolutamente trasversale! Luca Medici, nei panni dell'italiano medio tendente al deficiente, ovvero Checco Zalone, colpisce vizi e stereotipi di destra e sinistra, di imprenditori e operai, di artisti pseudointellettuali dell'alta società che fanno cagate pazzesche (forse un sassolino che si è voluto togliere dalla scarpa per non aver ricevuto premi) e artisti che raccontano la società in modo basso e/o popolare (l'autoironia non guasta mai), fino a svilire completamente i ruoli di insegnanti e psicologi dell'infanzia. Di categorie ce ne sono tantissime, praticamente ci siamo tutti in questo film, quindi se siete permalosi e non avete per niente autoironia vi sconsiglio di vedere Sole a Catinelle. Se invece avete voglia di divertirvi e avete lo spirito giusto per fare un po' di sana autocritica davanti uno schermo/specchio, il film di Checco Zalone lo accetterete di buon grado.
Al prossimo Raglio!
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