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lunedì 3 dicembre 2012

ALDO FABRIZI RIVIVE IN TEATRO ATTRAVERSO LETTERE INEDITE, BARZELLETTE, ABITI DI SCENA E FILMATI

Aldo Fabrizi, una delle maschere più importanti dello spettacolo italiano, è tornato metaforicamente in scena grazie a sua nipote Cielo Pessione in una conferenza teatrale intitolata Caro Nonno. Ieri sera il ricordo dell'attore romano è stato portato sul palco del Teatro dei Calanchi di Lubriano (VT).

Ogni tanto è utile fare un ripasso di quelli che sono stati i grandi artisti del passato, soprattutto di quelli di cui si parla meno, ma che poi quando vengono rievocati il pubblico apprezza. In particolare con Aldo Fabrizi ci si accorge che a distanza di anni in cui è cambiata la società, le sue battute in romanesco funzionano ancora e sono divertenti. Tant'è che ultimamente c'è chi si è ispirato al film Campo de' Fiori con Aldo Fabrizi ed Anna Magnani per farne una commedia musicale (vedi lo spettacolo Campo de' Fiori di Pino Quartullo con Rodolfo Laganà).
Il bello di questo ricordo, oltre a vedere i vecchi filmati con le varie performance di Fabrizi (che ognuno può trovare facilmente su youtube), è che ti ritrovi ad avere difronte gli abiti utilizzati per le interpretazioni più significative: il frack della macchietta Lulù, una vestaglia da camera e la tonaca di Roma città aperta.



Inoltre a rendere ancora più vivo e presente sul palco Aldo Fabrizi ci ha pensato la nipote Cielo Pessione, attraverso la lettura di lettere inedite che descrivevano momenti e stati d'animo dell'attore, anche riguardanti la vita professionale.


Dalla lettera indirizzata a Totò emerge un grande rapporto di amicizia tra i due e non di rivalità, come sarebbe invece facile aspettarsi tra due artisti di alto livello. Nella lettera scritta alla sorella Elena, meglio conosciuta come la sora Lella, si comprende la difficoltà dell'attore nell'affrontare le cure per dimagrire.


Mentre invece nella lettera scritta in Argentina durante le riprese del film Emigrantes del 1948, Fabrizi descrive gli ostacoli che si trova ad affrontare con la troupe ed i pochi mezzi messi a sua disposizione, al contrario di come gli era stato promesso.


Un'altra lettera toccante è stata quella scritta all'attrice e amica Ave Ninchi per un Natale, dopo non aver mai risposto alle lettere di auguri ricevute per tanti anni. 
I momenti più emozionanti dello spettacolo sono stati due: il primo è quello in cui è stato proiettato il filmato dell'ultima apparizione in pubblico di Aldo Fabrizi nel 1987 durante uno show televisivo condotto da Gino Bramieri; 


il secondo quando è stata proiettata la famosissima scena della fucilazione del film Roma città aperta.


Di Aldo Fabrizi rimarranno per sempre le macchiette, la romanità, le barzellette, le poesie, i film e la Fame: quest' ultima caratteristica più delle altre componenti, perchè la Fame è il minimo comun denominatore che unisce gli artisti più grandi, più umili e più amati dal pubblico.


Infine è doveroso dire un enorme grazie a Cielo Pessione per aver condiviso pubblicamente il materiale a sua disposizione ed aver reso questo omaggio al suo illustre nonno.

Al prossimo Raglio!

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