Ricerca personalizzata

mercoledì 7 gennaio 2015

SERVO PER DUE: IL VARIETA' DI PIERFRANCESCO FAVINO

 
Ottima prova di artista eclettico quella di Pierfrancesco Favino con il suo spettacolo Servo per due al Teatro Mancinelli di Orvieto, con un grande riscontro da parte del pubblico molto partecipe (una sorpresa vista la piazza notoriamente fredda e diffidente) e chiamato spesso in causa dall'attore stesso per gag comiche sul palco.


Come di consueto su questo blog si cerca di parlare di spettacoli in modo accessibile a tutti senza essere eccessivamente analitici dal punto di vista tecnico, basandosi anche sulle reazioni di chi è spettatore presente durante la performance per avere un giudizio complessivo equilibrato.
Certamente il pubblico non si è annoiato, è stato uno spettacolo di arte varia a tutti gli effetti: dai brani eseguiti dall'orchestrina swing/jazz Musica da Ripostiglio, alle coreografie da commedia musicale con il cast completo, passando per le macchiette di Paolo Sassanelli (rendendo omaggio al maestro Lino Banfi e all'avanspettacolo), le gag da cinema muto e i personaggi da commedia dell'arte aggiornati al 1936, fino all'interazione dell'Arlecchino/Pippo con il pubblico in teatro che ha creato scompiglio. L'idea dell'interazione con il pubblico è stata la scelta vincente di Favino, perché è quella che ti permette di rendere il gioco imprevedibile sia per chi è sul palco sia per chi osserva, mantenendo l'attenzione e la tensione più alta rispetto ad una scena che si ferma all'arco scenico e che non supera la quarta parete. Diciamo che la quarta parete con le scene in solitaria di Favino/Pippo/Arlecchino praticamente non è mai esistita: infatti ad un certo punto il gioco è sfuggito di mano e uno spettatore (o qualcuno del cast presente tra i palchetti o nel loggione? Non è chiaro) ha lanciato delle caramelle/cioccolatini sul palco a Favino che da lì in poi è stato preda della risarella, non riuscendo ad andare avanti per un bel po', ma una volta ripresosi ci ha scherzato sopra fino alla fine dello spettacolo. Un altro episodio che ha tenuto alta l'attenzione è stato il coinvolgimento di una signora della prima fila della platea tenuta sul palco per lungo tempo come vittima degli scherzi di Arlecchino, ma si è capito che era tutto preparato (non vi racconto come è andata nel dettaglio altrimenti se e quando lo andrete a vedere l'effetto non funzionerebbe).
Tra una gag e l'altra in scena è arrivata anche la befana (lo spettacolo si è svolto a Orvieto il 6 gennaio).

Straordinario l'attore Paolo Sassanelli (noto al pubblico del piccolo schermo come Oscar della fiction "Un medico in famiglia"): il suo personaggio all'interno della storia era quello di un anziano cameriere che sembrava uscito dalle comiche "slapstick" di Charlie Chaplin o da un cartone animato della Warner Bros!
Tante le citazioni del varietà: due su tutte Vanda Osiris e il Trio Lescano.

Tutto lo spettacolo è stato scandito e accompagnato dagli interventi musicali dei Musica da Ripostiglio, che hanno interpretato brani italiani degli inizi del '900 mescolandoli con melodie di film, serie tv e cartoni animati moderni, partecipando in modo attivo anche all'interno delle scene della commedia.
Gli elementi conservati dall' Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni (commedia da cui è tratto questo spettacolo) sono sicuramente parte della trama, l'equivoco, i personaggi e soprattutto il protagonista, ovvero lo zanni (ma senza maschera) interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino.
In conclusione non posso fare altro che consigliarvi di andare a vedere questo spettacolo, anzi questo show, perché è assolutamente ben scritto, divertente, mai volgare e soprattutto mai noioso.
Al prossimo Raglio!
 
 








Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog di White Moon (@aleroticiani)

Il Blog di @ValeAl

Image and video hosting by TinyPic