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martedì 6 marzo 2012

PANARIELLO PUO' FARE MEGLIO: DATEGLI TEMPO

Diciamo che tra un po' di emozione, ansia da prestazione per il ritorno in tv e carichi di responsabilità ricevuti da Mediaset, Giorgio Panariello è riuscito almeno a risollevare gli ascolti del lunedì sera che il GF non faceva più.

Guardando qua e là per la rete ho visto che i critici televisivi hanno già massacrato abbastanza il comico toscano, quindi cercherò di non essere troppo pesante. Sicuramente Panariello ha fatto di meglio in tv, ma bisogna dire anche che ieri sera era la prima puntata, molto carica di aspettative e forse con troppe interruzioni pubblicitarie: tutto ciò non aiuta la performance di un'artista abituato a tempi teatrali più lunghi e che deve tenere conto solo degli spettatori che sono in sala. Mi ricordo che anche quando Giorgio fece il Festival di SanRemo nel 2006 la prima sera partì molto lento e impacciato, ma la seconda cominciò ad essere più attivo e reattivo, prendendo confidenza con la trasmissione. Probabilmente Panariello è fatto proprio così, è un diesel e ha bisogno prima di scaldarsi: deve prendere confidenza con i tempi televisivi, con lo Studio 5 di Cinecittà (un teatro che scotta, sia per Fellini che per i risultati di Fiorello) e con il pubblico della sala anzianotto (che non aiuta). Altro problema effettivamente è quello della scrittura: qualche battuta o barzelletta erano di Gino Bramieri, altre erano indietro di qualche mese su Avetrana e lo zio Michele, si salvano quelle più attuali sulla Costa Concordia. I pezzi forti di Panariello non sono mai stati i monologhi, ma i personaggi o almeno i travestimenti: infatti il modello, Sirvano e Luingi sono venuti bene. Meno bene gli è venuto Sarkozy, rispetto a Salemme che invece ha fatto una Merkel eccezionale con tanto di farfallina da mostrare alla Belen; l'unica pecca del duo Merkozy è stata il riutilizzo del solito sketch della lettera di Totò e Peppino. Di positivo ho trovato la critica alla televisione attuale, dalla facile celebrità che si ottiene con il reality show all'eccessivo uso della cronaca nera negli spazi dell'informazione. Personalmente ho apprezzato l'autoironia di Salvo Sottile (che vive di cronaca nera) nel mettersi a giocare con Panariello sul tema "se non sei un omicida non vai in tv e non sei nessuno", perchè dal 2010 a buona parte del 2011 Avetrana era diventato veramente un reality show di cattivo gusto. Ma comunque sono da condannare quelli che si mostravano spudoratamente ai media su questa tragedia, non chi adesso ci fa satira e ci scherza sopra come Checco Zalone o Panariello. Perciò stiamo attenti a distinguere chi sfrutta la tragedia di Avetrana come un trampolino di lancio e chi invece con una gag critica sia il modo di fare informazione sia i personaggi orribili che ora purtroppo conosciamo tutti.
Un'altra critica vorrei farla su Micaela Ramazzotti che mi sembra cerchino di lodarla un po' troppo per la sua bravura di attrice, da Verdone a Panariello ieri sera. Forse aveva ragione Petrolini nei panni di Nerone quando diceva "se la gente ti dice che sei bravo una volta sei sempre bravo": qui tutti i giorni sento ripetere "è brava, è brava, è brava", e alla fine la gente ci crede. Signori vorrei ricordarvi che la Ramazzotti ha fatto un ruolo solo in tutti i film che ha interpretato: la svampita che parla romanesco...è difficile? Mah. E poi ricordiamo che se non fosse la compagna di Virzì non so quanto ne avrebbero parlato bene (cortesie tra colleghi?). Indubbiamente è una bella donna, ma non so stimare effettivamente la sua bravura (sarà un mio difetto di spettatore).
L'ultima cosa vorrei dirla sulla scenografia. Lo Studio 5 di Cinecittà trasformato da Castelli era una via di mezzo tra il classico teatro all'italiana e il Chiambretti Night. Anzi, forse per risparmiare Mediaset ha smontato i pezzi del vecchio studio milanese di Chiambretti e lo ha rimontato a Roma.
Per ora è tutto, le prossime cattiverie o lodi preferirei dirle alla fine di tutte e quattro le puntate televisive, perchè così non viene resa giustizia al talento artistico del comico toscano. Spero che Panariello riesca ad ingranare nel modo giusto e mettere a tacere le critiche esagerate ricevute oggi.
Al prossimo Raglio!


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