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mercoledì 5 ottobre 2011

GIGI PROIETTI RIPORTA IN TV LA COMMEDIA DELL'ARTE

La fiction televisiva di Rai1 Il Signore della Truffa ha rappresentato in modo eccezionale la commedia dei tipi e dei caratteri che gli attori della Commedia dell'Arte avevano portato in giro per le corti di tutt'Europa nel periodo rinascimentale. Ad orchestrare la compagnia abbiamo visto un Gigi Proietti in grande spolvero, che si è autocitato cinematograficamente con i riferimenti a Febbre da Cavallo (il gioco delle tre carte a inizio film e le "mandrakate" o truffe per recuperare i soldi) per la gioia dei tanti "febbristi". Inoltre questa fiction potrebbe ricordare vagamente il film I Soliti Ignoti di Mario Monicelli.
Nonostante la somiglianza di interpretazione tra il personaggio del giocatore incallito di cavalli e il truffatore professionista c'è una grande differenza: Bruno Fioretti detto "Mandrake" si ingegnava nei modi più stravaganti nel racimolare denaro da puntare nelle scommesse che purtroppo era condannato a perdere continuamente; Federico Sinacori invece (spacciatosi per Nicola Persico, un Generale della Guardia di Finanza in pensione) è un truffatore di grande esperienza che però non compie più furti da molti anni (cerca solo di sfuggire alle forze dell'ordine), e ritorna alla sua fine arte non per arricchirsi personalmente, ma per aiutare i suoi vicini di casa (vittime di una truffa messa in atto da gente senza scrupoli).
Nella vita reale servirebbe qualche truffatore a fin di bene, ma come vi ho già raccontato in un altro post Robin Hood ancora non si vede.
Al prossimo Raglio!




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